L’uso dei germogli in cucina

I germogli sono la parte della pianta giovane e fresca, la quale precede la sua completa trasformazione in verdura o in chicco. I germogli possiedono un potere nutrizionale molto alto e spesso contengono elementi originali che vengono poi a mancare quando il vegetale completa il suo ciclo vitale. Il consumo dei germogli è noto fin dalla notte dei tempi nella cucina asiatica, la quale ne fa un uso largo e massivo. Pensiamo ad esempio all’uso dei germogli di soia nella cucina cinese e giapponese! Grazie ad una diffusione in larga scala delle arti culinarie asiatiche e ai metodi di cultura di questi paesi, anche l’occidente sta scoprendo la bontà di questi vegetali, importanti soprattutto per il loro potere rinfrescante e nutriente.

Ma come si preparano i germogli?

I germogli derivano dal seme di una determinata pianta. Chi desidera consumare questi prodotti freschi deve quindi dotarsi di buste diversi di semi, disponibili nei negozi bio e in molte erboristerie specializzate in nutrizione. Una volta acquistati i semi, è ideale dotare di un germogliatore, ovvero di uno strumento a strati che permette ai semi di germogliare. In commercio sono reperibili diversi modelli, alcuni realizzati in terracotta, in plastica, altri in vetro. Il modello più comodo e leggero è strutturato a due o tre piani e, a prima vista, sembra una pentola per cuocere al vapore.

Tutte le istruzioni passo passo

La sua struttura a piani permette di adagiare un buon numero di semi e quindi di avere un’abbondante produzione. I semi devono solitamente essere lasciati in ammollo per qualche ora, di solito per una notte. Al termine dell’ammollo si devono quindi stendere i semi sul germogliatore e dare loro acqua ad intervalli regolari. Dopo alcuni giorni si nota la crescita del germoglio, pronto per essere consumato. Se in un unico pasto non si riesce a mangiare tutti i germogli prodotti, essi possono essere lasciati in frigorifero, dove continueranno la loro crescita indisturbati. Al posto del germogliatore vi sono molti metodi alternativi e casalinghi che possono essere utilizzati, i quali assicurano la stessa efficacia. Si possono ad esempio impiegare vasetti di vetro, piatti, cassette della frutta o scolapasta. E’ fondamentale dotarsi di un telo leggero o di un tulle, perfetto per sciacquare i germogli due tre volte al giorno senza spostarli dal contenitore e permettendone una copertura adeguata. I germogli devono infatti essere posizionati in un luogo buio e fresco, coperti solo con un telo. Per alcune ore al giorno è possibile posizionarli al sole, per far loro sviluppare le vitamine e i sali minerali.

Ma quali sono i germogli coltivabili? Moltissimi! Dai legumi quali i fagioli, lenticchie, ceci fino ai benefici semi, tra cui spiccano i semi di lino, di miglio e di amaranto. Anche molte verdure e piante possono essere consumate in germoglio. Si tratta, ad esempio, della rucola, del sedano dell’erba medica, del fieno greco e anche molti cereali quali la segale, il riso, l’orzo l’avena. E’ ideale variare ogni volta la tipologia di germogli, per approfittare delle tante caratteristiche nutrienti che ogni vegetale offre. In ogni caso, i germogli sono una fonte molto importante di vitamine, di antiossidanti e di sali minerali. Essi si presentano come un cibo leggerissimo, fresco e molto saporito e infinite sono le ricette che li vedono protagonisti. Nella ricerca del benessere e di un’alimentazione equilibrata, l’introduzione dei germogli è tutta da valutare, per poter contare su un’ottima riserva di nutrienti e buonissima da gustare in ogni momento!

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