Parliamo oggi di una pianta che appartiene alla famiglia delle Malvaceae, la stessa da cui proviene il cotone. La malva ha fiori, foglie e radici che da sempre vengono utilizzati in ambito medicinale; è una pianta originaria dell’Asia e dell’Europa ed è davvero molto diffusa nel nostro Paese: non è raro vederla nei contesti urbani e di campagna ma forse non tutti conoscono le sue benefiche proprietà.
Si tratta di una pianta davvero straordinaria che fin dall’antichità era impiegata in vari modi, poi nel corso dei secoli è diventata l’ingrediente di tisane lenitive e rimedi naturali per molti disturbi. In questo articolo compieremo un viaggio affascinante scoprendo la storia della pianta, i benefici per l’organismo e gli utilizzi più comuni.
Origini della malva
Come già detto, la pianta è originaria dell’Europa e dell’Asia, precisamente nelle regioni meridionali dei due contenimenti, dove la sua diffusione è localizzata in aree temperate e subtropicali. Fin dai tempi antichi era apprezzata per le virtù emollienti, poi si è diffusa sempre di più come ingrediente di molte preparazioni medicinali, infatti veniva usata per eliminare naturalmente il catarro e disturbi come gastroenteriti ma anche problematiche alla vescica. A livello esterno, la malva è sempre stata impiegata per creare impasti che curavano le ferite e ancora oggi la ritroviamo in tanti prodotti reperibili in farmacia ed erboristeria.
Ha trovato applicazione anche nel settore omeopatico, infatti è un ottimo rimedio contro le faringiti, tuttavia c’è da chiarire che sebbene sia un pianta largamente usata nella medicina alternativa, molti prodotti non hanno un’efficacia dimostrata da test adeguati e quindi prima di utilizzarli è bene sapere che potrebbero non avere gli effetti desiderati o addirittura risultare dannosi, in alcuni casi.
Descrizione e coltivazione della malva
La malva è particolarmente riconoscibile per le sue foglie grandi e palmate, dal caratteristico colore viola. Le parti utilizzate includono le foglie, i fiori e a volte anche le radici, sia fresche che dopo essere state essiccate.
La pianta è molto robusta e può arrivare fino a un metro di altezza, tollera bene qualsiasi temperatura e quindi è diffusa e facile da reperire. Non richiede inoltre, cure particolari, adattandosi bene sia a zone soleggiate che ombrose, addirittura è possibile trovarla fino a 1200 metri di quota.
La raccolta e la lavorazione sono dei processi molto importanti, che vanno eseguiti con cura e nei tempi giusti. La prima cosa da fare è procedere – dopo la raccolta – all’essiccatura, processo semplice che consiste nel porre fiori e foglie in contenitori di acciaio, protetti da luce e sole, per evitare la proliferazione degli insetti e la dispersione delle proprietà. L’essiccazione inoltre consente di conservare la malva per tutto l’anno.
Si può eventualmente mescolare l’estratto di malva con glicerina vegetale o olio di girasole, in quest’ultimo caso avremo un macerato perfetto per creme, shampoo e balsami.
Per quanto riguarda la coltivazione, le piante vengono messe in terra alla fine della primavera, mentre foglie e fiori si raccolgono da giugno a settembre ed è importante che siano appena sbocciati o ancora in bocciolo per conservarne le proprietà benefiche, vediamo quali sono.
Proprietà e benefici della malva
La malva è conosciuta per le sue numerose proprietà benefiche, infatti grazie alle componenti chimiche offre una varia gamma di effetti per la salute e il benessere dell’organismo:
- Proprietà emollienti, grazie alle quali forma una protezione sulle mucose aiutando a lenire e idratare la pelle;
- Proprietà lenitive per le irritazioni cutanee e disturbi come l’acne;
- Proprietà antinfiammatorie sia a livello esterno che interno;
- Proprietà lassative;
- Proprietà espettoranti, per eliminare il muco e combattere naturalmente tosse e bronchiti;
- Proprietà antiossidanti, per mantenere la pelle elastica e combattere i segni dell’invecchiamento;
- Sollievo per la gola;
- Azione antidolorifica contro vari disturbi;
- Proprietà curative per gli occhi secchi e irritati.
Questi benefici sono possibili grazie a diversi elementi che si trovano sia nelle foglie che nei fiori della pianta: flavonoidi (antiossidanti e antinfiammatori), mucillagini (emollienti e lenitive), tannini (dalle proprietà antibatteriche), antociani (antiossidanti).
Principali utilizzi della malva
Ampiamente usata in fitoterapia, ritroviamo la malva in vari infusi che alleviano le irritazioni alla gola e calmano le bronchiti: per prepararli è sufficiente lasciare 2 grammi di foglie o fiori in acqua calda per circa 10 minuti.
C’è poi l’uso cosmetico, che prevede l’utilizzo della malva per realizzare impacchi che rinforzano le unghie e i capelli, lozioni idratanti per la pelle, creme per il corpo. Ancora, in commercio si trovano bagnoschiuma, unguenti e prodotti per capelli, indicati specialmente per chi ha la pelle sensibile.
In cucina, la malva è apprezzata per le proprietà nutritive, infatti le foglie giovani possono essere consumate crude in insalate miste, mentre quelle mature possono arricchire zuppe e brodi, previa bollitura.
Altri usi prevedono la pianta come colorante naturale per tingere le stoffe, in alcuni Paesi invece viene usata per sciroppi naturali. Insomma è un elemento versatile adatto a mille impieghi. Generalmente la malva è sicura e ben tollerata ma il consiglio è quello di consultare il medico prima di assumerla poiché in alcuni casi non è consigliata e può portare anche controindicazioni.
Claudia Marcotulli, classe 1991, romana. Sono diplomata in grafica pubblicitaria, amo l’arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura. Adoro e trovo molto liberatorio disegnare e scrivere, sono molto sensibile, amo ascoltare e tradurre le emozioni e i pensieri in testi scritti che rimarranno nel tempo. Nel 2020 ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo della scrittura e da allora collaboro con diversi siti di varie tematiche, dalla cronaca, al gossip al lifestyle.