Il secondo decennio del Duemila è sicuramente caratterizzato da un ritorno dei consumi alle origini, dove per origini si intende la volontà di riavvicinarsi alla terra e agli elementi naturali. Complice la crisi mondiale che attanaglia le economie, molte persone hanno deciso di riscoprire il valore della natura e di condurre uno stile di vita più rispettoso dell’ecosistema che ci circonda. Anche la moda è stata positivamente contagiata da questo aspetto anche se, purtroppo, molti ancora sono i capi prodotti senza rispetto dell’ambiente e del corpo umano. La moda di nuova generazione è green, dove il termine sta ad indicare la volontà di preferire tessuti, fibre e lavorazioni rispettose dell’ambiente.
A cosa si ispira la moda green
La moda green guarda innanzitutto ai tessuti naturali come materie prime di utilizzo. Stiamo parlando indubbiamente del cotone, del lino e della canapa, materiali conosciuti e impiegati dalla notte dei tempi, ma spesso abbandonati a favore dei tessuti sintetici. Le fibre naturali possiedono un sacco di buone caratteristiche. Innanzitutto esse sono traspiranti, anallergiche, antibatteriche e antifungine. Questa caratteristica aiuta la pelle a respirare, la mantiene asciutta nei periodi caldi e ben temperata nelle stagioni fredde. Le fibre naturali possiedono inoltre l’enorme potere di assorbire l’umidità e di rilasciarla a piccole dosi. Questo tratto permette alla pelle di respirare e di non soffocare, come spesso avviene con le fibre sintetiche, le quali ostruiscono i pori della pelle e instaurano una temperatura insalubre nel corpo. Queste buone caratteristiche sono ben accette da tutte le persone, ma diventano indispensabili per chi soffre di allergie e di intolleranze a prodotti quali l’elastene o a particolari coloranti chimici. I coloranti sono un’altra sezione molto interessante della moda green. I colori che spesso vengono impiegati nella definizione dei capi di abbigliamento possono avere una provenienza non ben identificata, soprattutto nel lavaggio del denim e quindi dei capi realizzati in jeans. Preferire colori di origine naturale e lavorazioni non particolarmente aggressive significa evitare il contatto con sostanze potenzialmente nocive e quindi aiutare la pelle a mantenersi sana. Non dimentichiamoci mai che ogni giorno e in ogni momento la pelle entra in contatto con i capi di abbigliamento. Contare su capi che siano salubri e realizzati con buone metodologie è quindi fondamentale, per garantire un ottimo stato di salute alla pelle e per non permettere che essa entri a contatto con sostanze nocive.
Motivi etici per preferire la moda green
La moda green interessa quindi tutti questi aspetti, ma al contempo espande il suo raggio di azione dalle coltivazioni delle materie prime alle condizioni di lavoro degli operatori del settore. Il cotone, la canapa e il lino che compongono gli abiti vengono coltivati in modo bio e senza impiegare veleni per aumentare la produzione. Allo stesso tempo le condizioni dei lavoratori sono garantite come buone, anche se i capi sono prodotti all’estero. Ecco che green assume quindi un significato più esteso, abbracciando interessi che toccano l’ecosistema e le condizioni di vita degli esseri umani. Queste sembrano essere le frontiere della nuova moda, frontiere che probabilmente non rappresentano un capriccio o un trend passeggero, ma che si propongono di dare vita ad una nuova filosofia di vita, rispettosa dell’ambiente e del corpo umano sotto ogni punto di vista.
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