Uno dei problemi principali che molti genitori devono affrontare è il costo elevatissimo che gli asili nido hanno nel nostro Paese. E’ incredibile come l’Italia non sia pronta ad affrontare questo spinoso problema, il quale è risolto in molti altri Paesi con il buon senso e con tanti aiuti statali alle famiglie. Se entrambi i genitori lavorano e non c’è la possibilità di affidare i piccoli alle cure dei nonni, è indubbio che serva un luogo dove poter lasciare i bambini mentre si svolge la giornata lavorativa ed essi non sono sufficientemente grandi per frequentare l’asilo. E’ vero che esistono asili nido comunali, gestiti e pagati dai Comuni ai quali segue una retta a carico della famiglia. Ma queste realtà non sono presenti in tutte le cittadine della nostra penisola e, molto spesso, le persone devono rivolgersi a strutture private. In questi casi i costi lievitano sensibilmente, in quanto alcuni nidi chiedono anche 500 euro mensili per accudire il piccolo.
Quanto costa un asilo nido?
Ora, se lo stipendio di una coppia arriva a duemila euro totali, come può una coppia affrontare una simile spesa? Non parliamo poi del costo delle baby sitter, ovviamente equo in quanto il loro lavoro è duro e di grande responsabilità, ma difficile da affrontare per l’intera giornata da parte dei genitori. Quale può essere quindi la soluzione? Innanzitutto bisognerebbe che l’Italia aprisse le frontiere agli asili nido aziendali. Di cosa si tratta? Di strutture interne all’azienda, dove i bambini vengono accuditi nello stesso luogo di lavoro. Gli asili nido aziendali permettono, inoltre, che la mamma o il papà non debbano compiere ulteriori spostamenti dall’asilo o da altri luoghi, in quanto i piccoli si recano al lavoro con loro. E’ stimato che le donne che possono disporre di asili nido aziendali ricominciano il lavoro con più facilità e buon umore, in quanto sanno di avere i propri figli accanto, sicuri e ben accuditi.
Calcolare costi e spese
I costi sono inoltre molto minori e si eliminano i tempi degli spostamenti, spesso faticosi e lunghi. Ma pochissime sono, in Italia, le ditte che dispongono di nidi aziendali. Un’alternativa nata in questi tempi di crisi è il nido familiare. Molte donne, private del lavoro o in situazioni di cassa integrazione provvisoria, hanno organizzato degli asili nido nelle loro abitazione, accudendo i piccoli per periodi di tempo medio lunghi. Questa soluzione è perfetta se si conosce la tenutaria del nido familiare. D’altro canto, queste strutture non offrono tutte le comodità e le possibilità di cui un asilo nido comunale dispone, ma può essere una buona soluzione, ad un costo sicuramente più contenuto.
Che dilemma! Lo Stato italiano dovrebbe aiutare sensibilmente i genitori sotto questo punto di vista, per permettere alle mamme e ai papà di riprendere il lavoro immediatamente e senza preoccupazioni, come avviene in tutto il resto d’Europa! Gli stati nordici e, in particolare, le penisole scandinave, offrono alle neo mamme un sistema di assistenza incredibile, fatto non solo di bonus in denaro, ma anche di possibilità di usufruire di asili nido gratuiti e ricchi di comfort. A ciò si aggiunge la possibilità di godere di un territorio studiato in ogni minimo particolare, privo di barriere architettoniche e ‘a misura di mamma’. In questo modo sopportare il già difficile ritorno al lavoro diventa meno pesante e le mamme possono dedicarsi non solo al lavoro, ma anche al riposo e allo svago di cui hanno giornalmente bisogno.
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