Arriva a Roma dal 17 al 26 maggio nel sontuoso Palazzo della Cancelleria, a due passi da Campo de’ Fiori, la mostra “Visionaria” di Alessandra Carloni che, con linee e colori, dà forma ad un vero e proprio Viaggio nel mondo di Calvino. Questo anche il sottotitolo scelto per la produzione artistica – quaranta opere dipinte a olio o tecnica mista – presentata dalla GALLERIA DADART, rappresentata dalla Gallerista Daniela Diodato, con il testo critico a cura di Daniela Pronestì.
In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, l’artista romana Alessandra Carloni, in collaborazione con DADART, ha sviluppato “Visionaria”, un progetto nato per portare in mostra un ciclo di opere ispirate ad alcuni dei racconti del famoso autore: “Il Barone Rampante”, “Marcovaldo”, “Le città invisibili”, “Lezioni Americane” e “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. Carloni, conosciuta a livello internazionale anche per i suoi murales, ha già lavorato nel 2017 a una serie di dipinti che avevano come protagonista Cosimo Piovasco di Rondò. Dunque, lo scopo della pittrice non sarà quello di proporre delle semplici interpretazioni o revisioni di materiali già prodotti, ma delle misurate trasposizioni di scene e situazioni, talvolta anche di carattere lirico, collocando i suoi personaggi in panorami visionari e surreali nati dalle suggestioni colte durante la lettura. L’artista stimola la psiche dell’osservatore per spingerlo a ritrovare il proprio posto nel mondo, servendosi dell’archetipo del viaggio che spesso presenta richiami letterari e attraverso il confronto tra arte e realtà.
VISIONARIA di Alessandra Carloni a Palazzo della Cancelleria
Alla base di “Visionaria” si percepisce il grande rispetto di Carloni nei confronti di Calvino, uno scrittore che sente molto vicino al suo immaginario abitato da personaggi erranti, animali giganteschi e costruzioni meccaniche volanti.
Gli avventori si inoltreranno in un percorso sviluppato all’interno di quattro sale, ogni sala metterà in luce lo sviluppo delle tematiche calviniane nella produzione di Carloni. Le prime tre sale racconteranno l’interpretazione della pittrice sul tema Uomo-Natura, Uomo-Città, città immaginarie e percorsi alternativi e labirintici, dando così una chiave interpretativa del tutto personale dell’universo di Calvino, un vero e proprio viaggio che l’artista realizza con la sua visione dentro l’autore e si conclude con la quarta sala dedicata al quinto e ultimo romanzo “Le lezioni Americane “ con opere che hanno una chiave più concettuale, insieme alla presentazione e proiezione di un video animato in 3d realizzato dall’autore Francesco Gini, appositamente per l’evento.
“Ho costruito una struttura sfaccettata in cui ogni breve testo sta vicino agli altri in una successione che non implica una consequenzialità o una gerarchia ma una rete entro la quale si possono tracciare molteplici percorsi e ricavare conclusioni plurime e ramificate”, racconta l’artista, a cui si aggiungono le parole della critica d’arte Pronestì: “Più che un omaggio all’opera di Calvino, quello che Alessandra Carloni propone in questa mostra è un dialogo a suon d’immagini con un autore congeniale alla sua sensibilità d’artista. O, per meglio dire, al suo modo di guardare il mondo e di trasporre questa visione in un linguaggio che si spinge oltre il visibile facendo appello alla “visionarietà” dell’immaginazione. Alessandra Carloni ha “guardato” nelle parole di Calvino, ne ha esplorato ogni via, ogni angolo, si è mossa con libertà in quel labirinto, e ne è uscita portando fuori ciò che ha sentito affine alla propria storia. Ovvero la possibilità di approfondire il tema a lei caro dell’equilibrio tra uomo e natura attraverso il Calvino de Le città invisibili, Marcovaldo e Il barone rampante, passando poi ad una riflessione sul “metodo” – nell’affinità tra scrittura e pittura – con Se una notte d’inverno un viaggiatore e Lezioni americane. Le sue città invisibili mostrano uno scenario dinamico, mobile, che alterna al volo, all’equilibrio instabile, al dissolversi della forma, la compatta rigidità di strutture che paiono pensate per ospitare l’umanità “metallica” di un lontano futuro. Città che svettano su lembi di terra, altre che si espandono in larghezza, altre che si sgretolano come foglie d’autunno o fluttuano nell’aria. Ci sono poi città “tecnologiche” con i pixel al posto dei mattoni e scorci urbani in cui il futuro è già passato, con case sbilenche, ferraglie e tubature che restano in piedi per miracolo. La natura riconquista lo spazio che la civiltà le ha sottratto nelle città costruite sull’acqua, avendo al di sotto, nelle profondità marine, un mondo pullulante di vita e liberato in gran parte dall’ingerenza umana”.
In collaborazione con Dadart Edizioni, sarà prodotto un catalogo contenente i dipinti in esposizione accompagnati da testi critici a cura di Daniela Pronestì.
Ulteriori iniziative, come la lettura di brani davanti ad alcuni quadri o un percorso dedicato ai bambini, saranno sviluppate nei mesi precedenti all’inaugurazione della mostra in collaborazione con i curatori. “Visionaria” è un progetto ambizioso, un omaggio a Calvino, ai suoi mondi e alle sue idee, al suo essere cittadino del mondo. Carloni si sofferma nuovamente su questo autore, ne approfondisce il pensiero e produce una rielaborazione matura e lirica delle immagini nello stesso modo in cui l’autore con la sua scrittura ha saputo evocare nel nostro intimo.
Note della curatrice Daniela Pronestì
“Più che un omaggio all’opera di Calvino, quello che Alessandra Carloni propone in questa mostra è un dialogo a suon d’immagini con un autore congeniale alla sua sensibilità d’artista. O, per meglio dire, al suo modo di guardare il mondo e di trasporre questa visione in un linguaggio che si spinge oltre il visibile facendo appello alla “visionarietà” dell’immaginazione. Alessandra Carloni ha “guardato” nelle parole di Calvino, ne ha esplorato ogni via, ogni angolo, si è mossa con libertà in quel labirinto, e ne è uscita portando fuori ciò che ha sentito affine alla propria storia. Ovvero la possibilità di approfondire il tema a lei caro dell’equilibrio tra uomo e natura attraverso il Calvino de Le città invisibili, Marcovaldo e Il barone rampante, passando poi ad una riflessione sul “metodo” – nell’affinità tra scrittura e pittura – con Se una notte d’inverno un viaggiatore e Lezioni americane.”
Le sue città invisibili mostrano uno scenario dinamico, mobile, che alterna al volo, all’equilibrio instabile, al dissolversi della forma, la compatta rigidità di strutture che paiono pensate per ospitare l’umanità “metallica” di un lontano futuro. Città che svettano su lembi di terra, altre che si espandono in larghezza, altre che si sgretolano come foglie d’autunno o fluttuano nell’aria. Ci sono poi città “tecnologiche” con i pixel al posto dei mattoni e scorci urbani in cui il futuro è già passato, con case sbilenche, ferraglie e tubature che restano in piedi per miracolo. La natura riconquista lo spazio che la civiltà le ha sottratto nelle città costruite sull’acqua, avendo al di sotto, nelle profondità marine, un mondo pullulante di vita e liberato in gran parte dall’ingerenza umana.
Del personaggio di Marcovaldo, Carloni sembra ammirare il modo ostinato di cercare tracce di natura in città là dove nessuno se le aspetta o le cercherebbe mai. Al triste palco su cui va in scena, oggi giorno, la città moderna – gabbia per anime gentili, luogo infernale dove si respirano esalazioni velenose e si rimane impiccati nei fili elettrici – Marcovaldo preferisce il contropalco dell’immaginazione, sul quale il luogo in cui vive si mostra sotto una luce diversa, con fiori giganteschi sulle facciate, funghi e conigli sulle case, piante sui tetti delle fabbriche.
Cosimo Piovasco di Rondò, il barone rampante, rappresenta per Carloni il coraggio che sfiora il limite dell’incoscienza, e che, per questo, viene giudicato “follia” dal mondo. Non è un sogno il suo – sembra dire Carloni –, una fantasticheria da fanciullo, ma c’è qualcosa di drammaticamente vero e necessario nella sfida che il barone lancia all’umanità; la quale, a furia di vivere in città, non sa più cosa sia “natura”, non si accorge di radici, tronco, rami, foglie, men che meno alza lo sguardo verso le nuvole. E invece Cosimo vede tutto, e più posa lo sguardo su radici, tronco, rami, foglie e nuvole, più si trasforma in una creatura silvestre.
Nell’omaggio di Carloni a Se una notte d’inverno un viaggiatore, la molteplicità dei finali suggerita dal libro si traduce in altrettanto molteplici direzioni da percorrere con lo sguardo. Strade che s’interrompono, s’incrociano, si scontrano; strade che si sdoppiano, si moltiplicano, si ricompongono; strade che mutano il filo del racconto in serpenti indomabili; strade da prendere per poi cambiare.
Le cinque opere sulle Lezioni americane siglano un discorso che diventa “meta-artistico”, perché protagonista è anche la pittura in quanto linguaggio. Pittura che si fa morbida, ariosa, pulviscolare quando interpreta il concetto di leggerezza, genera una trama di linee – ora rade ora fitte ora parallele ora incrociate – nella molteplicità per suggerisce una relazione complessa, stratificata, tra colore, segno e figura, si fa ancora più gestuale nella rapidità, con linee orizzontali, colature, sbavature, ad indicare un agire volto alla sintesi, alla concentrazione del segno, all’andare verso un’intenzione precisa. Nell’esattezza, soltanto la figura al centro si stacca dal resto, appare nitida, chiara, riconoscibile, pur essendo integrata nell’impianto grafico dell’opera. Con la visibilità, lo sguardo è chiamato a diventare acuto, penetrante, per farsi spazio in una fitta rete di linee orizzontali, verticali, oblique, andare oltre case e tetti. Non fermarsi, dunque, alla prima suggestione, all’impressione
Chi è Alessandra Carloni?
Alessandra Carloni, nasce a Roma nel 1984, dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2008 e si laurea nel 2013 in Storia dell’arte contemporanea, presso l’Università “La Sapienza”.
Dal 2009 inizia la sua attività come pittrice e artista, esponendo in personali e collettive in gallerie di Roma e in altre città italiane, vincendo diversi premi e concorsi. In parallelo inizia la sua attività anche come street artist, realizzando opere murali in diverse città e borghi italiani e all’estero, vincendo premi e riconoscimenti.
Mostre Personali:
- 2024 Visionaria, omaggio a Iralo Calvino, Palazzo della Cancelleria , Roma
- 2024 Atlas , Galleria Quadrifoglio, Rho, Milano
- 2022 Eterno Viaggio, Museo Nazionale Ferroviario di Petrarsa, Napoli
- 2022 Ali Nomadi, Festival SetteSoisSetteLuas, CAC Centro des Artes e Cultura, Ponte De Sor, Portogallo
- 2022 Dialoghi nell’ unicità, Galleria Galp, a cura di Alessandra Redaelli, Como
- 2021 Maschere Urbane, Museo Casa dei Carraresi, Treviso
- 2020 Palazzo Oddo, Albenga.
- 2019 Pinocchio Galleria Galp, Olgiate Comasco
- 2019 “Anime funambole” Collezionando Gallery, Roma
- 2018 “Moby Dick” Galleria Artender, Alassio
- 2017 “Tra l’immaginario e la realtà” , Spazio Ottagono, Bibbiano, Reggio Emilia
- 2017 “Racconti dipinti”, Galleria Liconi Arte, Torino
- 2017 “Wild”, Collezionando Gallery, Roma
- 2017 “Cosimo” , Galleria RvB Arts, Roma
- 2016 “ Vertigini” Cantine Florio Marsala
- 2013 “Il tempo meccanico” Galleria Moderni, Roma
Collettive
- 2023: Calvino 100, Biblioteca comunale di Pisa a cura di Casa d’arte San Lorenzo.
- 2023: Degno di nota, a cura di Rosanna De Cicco, Carcere Borbonico, Avellino
- 2023 Fiera Art Verona, Stand Vinci Arte
- 2023 Fiera Arte Padova, Stand Vinci Arte
- 2022 Movies Reload, Galleria Rosso 27 a cura di Edoardo Mercenaro.
- 2022 Roma street Art, Galleria Alberto Sordi, a cura di M.U.R.O.
- 2022 Da Crisalide a Ribelle, Galleria Palazzo Nicolaci, Noto a cura di Paoletta Ruffino.
- 2022 Un Bacio Ancora, Museo Civico di Asolo, a cura di Massimiliano Sabbion e Enrica Feltracco.
- 2021 Art Makes you travel again, a cura di Edoardo Mercenaro, galleria Rosso 27
- 2020 Festival SyArt, Villa fiorentino, Sorrento, a cura di SyArt Gallery.
- 2019 Ex Voto per Arte ricevuta, a cura di Alessandra Redaelli e Angelo Crespi
- 2019 Corrispondenze, Museo Etrusco di Villa Giulia, a cura di Alessandra Redaelli, Roma
- 2018 “Shamal” Polo del 900, Torino
- 2018 “Canova Prize”, finalista, collettiva presso PopUp Space , New York.
- 2017 “Il giardino segreto” Galleria Rvb Art, Roma
- 2017 “Be natural be wild” Festival Selvatica, Fondazione Biella
- 2016 Premio Vasto, Tempi Adulti, Vasto
- 2013 Christmas tale, Rvb art, Roma
- 2013 Mostra premio Basilio Cascella, Ortona
- Murales, partecipazioni a Festival
- 2022: Festival Settesoissettelunas, Ponte De Sor Portogallo
- 2022: Festival Mons Art habitè la ville, Mons Belgio
- 2022: Procida Capitale della cultura, realizzazione di un Videomapping, Isola di Procida, Agenzia Eventix Group.
- 2022: Festival sette sois sette lunas, Frontignan Francia
- 2022: Walla Festival, Valla, Treviso.
- 2021: Super Wall, Biennale di Street Art, Padova
- 2021: Chromopolis, Progetto “Le energie” in collaborazione con AceGas, Comune di Trieste
- 2021: Cabina enel a Melfi, in collaborazione con Inward, reti per la Creatività Urbana.
- 2021: Festival Gùlia Urbana, Lamezia Terme
- 2021: Murap Festival, Pescara
- 2021: Resistenza Street Art Gallery, Comune di Antrodoco
- 2021: Festival Willoke, Ariano Irpino, Progetto e- distribuzione
- 2021: Mart Millenials 2021, Dominio Pubblico, Roma
- 2020:Festival Appartengo, Stigliano, Basilicata
- 2020: Facoltà d’Ingegneria Università dell’Aquila.
- 2019: Festival Deltarte, Taglio di Po, Rovigo
- 2019: Ariano nel Polesine, a cura dell’Associazione Avis.
- 2019: Progetto Assafà, Comune di Napoli, a cura di Inward.
- 2019: Overline Jam Baronissi, 2019, Baronissi, Salerno
- 2019: Intervento a Sant’angelo il Paese delle Fiabe, Finanziato dal Comune di Civita, Lazio
- 2019: Zodiac Project, Parco della Romanina a cura dell’Associzione Muro, Roma
- 2018: Gau, 2 ° edizione, intervento murale a Roma zona Centocelle.
- 2018: Blue Flow, 3 ° edizione, isola di Ventotene
- 2017: Valogno Borgo d’arte, Borgo di Valogno, Caserta
- 2017: Kufa Urban Festival, Lussemburgo
- 2017: Street Art Wine Fest, Cantine Florio, Marsala
- 2017: Vinitaly, 2017, Padiglione Lazio
- 2016: Porte ad Arte a cura della Fondazione Contrada, Torino
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