Elfi, origine ed evoluzione delle creature mitologiche

Li vediamo in film, racconti, cartoni animati, giocattoli e chi più ne ha più ne metta. Stiamo parlando degli elfi, creature mitologiche, magiche, legate al Natale ma non solo. Presente in diverse epoche, in tante forme e dimensioni, l’elfo – o folletto – è conosciuto per essere l’aiutante di Babbo Natale nella preparazione dei regali.

Poi si cresce ed ecco che arriva questa creatura come battagliera, basti pensare ad esempio alla saga del Signore degli Anelli di Tolkien. Dalla lingua elegante e dalla bellezza eterea, gli elfi fanno ormai parte del fantasy moderno ma hanno in realtà origini molto antiche.

Cos’è un elfo

Gli elfi sono esseri soprannaturali che hanno varie forme, a volte infatti sono minuscoli, altre hanno quasi un aspetto umano. Sono spesso presenti nella mitologia e nel folklore germanico ma non solo: li troviamo per la prima volta in alcuni testi in inglese antico e in norvegese, diventando così figure fantastiche anche in Gran Bretagna e Scandinavia.

Avrebbero poteri magici ma con il tempo, il loro aspetto è diventato sinistro, in effetti il termine inglese “elf”, deriva dall’antico inglese e indica singhiozzo e incubi, fra le afflizioni ritenute causate da queste creature. Si narra in alcuni racconti antichi, che addirittura attaccassero esseri umani e bestiame, ad ogni modo, hanno conservato quel fascino a metà fra lo spirituale e il magico.

Le origini degli elfi

Tali creature provengono dalla Germania e vivono ancora nel folklore dell’Europa settentrionale. Nella mitologia norrena erano delle divinità legate alla natura e alla fertilità.

Spesso sono raffigurati come uomini e donne giovani, bellissimi, che popolano le foreste e in generale, i luoghi naturali, anche sotterranei. Secondo le leggende, sono immortali e hanno poteri magici.

Il filologo tedesco Jacob Grimm fece una prima suddivisione degli elfi, nella sua opera Teutonic Mythology, affermando che secondo i miti norreni, questa creatura esiste in tre tipologie: l’Aesir, l’Alfar e il Vanir. Grimm sostiene che abbia una parentela con i nani e in realtà, in molte scritture norrene, anche i essi sono considerati elfi ma vengono classificati come “oscuri”, mentre quelli “della luce” sono i classici elfi entrati nell’immaginario comune.

Ci sono delle testimonianze scritte che riguardano gli elfi e le prime provengono appunto dalla mitologia norrena. Questi popoli sostenevano che anche gli essere umani possono diventare elfi dopo la morte ed era considerata una sorta di elevazione ad un livello superiore, una specie di premio, di onorificenza per chi si era distinto in vita.

Sebbene siano creature antropomorfe, gli elfi sono descritti come divini, associati al culto degli antenati e come abbiamo detto, alla fertilità. Esattamente come i fantasmi, non sono vincolati da leggi fisiche e si pensava addirittura che un sacrificio ad essi, fosse una soluzione per curare le gravi ferite da battaglia.

Gli elfi moderni

Ad oggi, se si pensa a un elfo, si materializza subito nella mente un omino buffo e simpatico, di bassa statura, vestito in verde e rosso, intento ad aiutare Babbo Natale nella preparazione dei regali. Sembra quasi uno gnomo, caratterizzato da orecchie a punta, così come la forma del cappello che indossa.

I bambini amano molto gli elfi e quello che rappresentano ma c’è anche un’immagine diversa, data per lo più dai fantasy moderni, che li dipingono come creature belle, sagge, con sensi sviluppati, dotate di poteri, intelligenti, amanti della natura e della arti, spesso abili arcieri. In poche parole, una versione perfetta di ognuno di noi.

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