Quando nasce un bambino, è importante dedicarsi a lui non solo per quanto riguarda l’accudimento e la nutrizione, ma anche tenere d’occhio i movimenti. A tal proposito, la palestrina serve proprio a fargli acquisire quella mobilità così importante nei primi mesi di vita.
Oltre ad essere un buon allenamento della muscolatura del corpo, è un accessorio che serve a sviluppare i sensi del bambino e tenerlo impegnato in vari giochi. Vediamo precisamente come è fatta e tutti i vantaggi correlati.
A cosa serve la palestrina
Parliamo di un tappetino, solitamente di forma rotonda o rettangolare, dove il bambino viene adagiato a pancia in su. Questa base è sovrastata da un arco in materiale flessibile, dove sono appesi giochini morbidi, pendenti e oggetti sonori di varie forme e dimensioni.
Il neonato li osserva e prova ad afferrarli, stimolando così la muscolatura del corpo. La palestrina è realizzata interamente in morbido tessuto, poi ci sono i pendagli che cambiano in base al modello scelto e possono essere in legno, in plastica o anche in cotone, sicuramente in ogni caso sono adatti al piccolo che vi interagisce e totalmente sicuri.
È utilissima per lo sviluppo psico-motorio, grazie alle sue caratteristiche infatti, stimola vari livelli sensoriali: la vista grazie ai colori accesi, l’udito grazie ai suoni prodotti dai pendagli, il tatto grazie ai materiali con cui il bambino entra in contatto e infine, il gusto, poiché gli oggetti afferrati possono essere staccati e “assaggiati”, cosa che lui/lei adora fare.
Inoltre, questo strumento, favorisce la coordinazione motoria, specialmente quella fra gli occhi e le mani, proprio perché il piccolo è invogliato a prendere i giochini. In ultimo, ma non per importanza, la palestrina è ottima per il tummy time (il tempo trascorso sulla pancia), così da rinforzare il collo nel tentativo di tenere su la testa.
Insomma, tanti benefici in un unico e particolarissimo gioco che è in realtà molto di più di questo.
Quando iniziare a usare la palestrina?
Il bambino può giocare con la palestrina già dal primo mese di età. Lo si posiziona sul tappetino e lui incuriosito, guarderà gli oggetti penzolare a circa 20 centimetri dal volto. Man mano che cresce, il coinvolgimento sarà maggiore, quindi dal secondo mese si può già alternare questa iniziale posizione a quella prona.
Più avanti, il neonato cercherà di afferrare quello che vede: inizialmente lo si può aiutare avvicinando gli oggetti, fin quando non sarà in grado di fare tutto da solo. La palestrina può essere usata fino ai 6 mesi di età, dopodiché il neonato perderà interesse.
Come scegliere la palestrina migliore
La scelta della palestrina deve tener conto di alcune caratteristiche, è importante infatti scegliere un buon prodotto. In primo luogo, l’oggetto deve essere stabile, perché non ci deve essere il rischio di ribaltamento.
Altra caratteristica importante è controllare che i giochi siano posizionati alla giusta distanza dal bambino, ovvero circa 20-30 centimetri. È consigliabile poi, che sia facilmente trasportabile e che sia realizzata in materiali di buona qualità.
Tipologie di palestrine per neonati
In commercio ci sono diverse tipologie di palestrine, differenti sotto vari punti di vista, dai materiali ai giochini con cui sono accessoriate. Confrontiamone alcune.
Partiamo da quella classica, ovvero composta da un tappeto e un arco flessibile a cui sono appesi gli oggetti. È il modello più diffuso, può essere di forma rettangolare o circolare.
Abbiamo poi il modello Montessori, che prende il nome dalla famosa pedagogista. Generalmente è realizzata in legno e ha una struttura non ad arco, bensì con due aste incrociate su ogni lato, sulle quali poggia un bastone a cui poi andranno appesi i giochi.
Questo modello non ha un tappetino ma può essere poggiata su qualsiasi superficie idonea, è provvista di pendagli semplici e che si manipolano facilmente, uno di essi inoltre è dotato di una specchiera.
In ultimo, segnaliamo la palestrina fai da te, nulla vieta infatti ai neogenitori, di costruire da sé questo accessorio. È sufficiente avere quattro assi di legno e un bastone, una corda, degli spaghi, degli anelli e dei ganci per appendere i giochi. Dopo aver recuperato tutto il materiale, gli hobbisty troveranno molto rilassante questa costruzione e si divertiranno a realizzare per i bambini un passatempo unico, risparmiando e avendo un accessorio totalmente assemblato a mano, da conservare nel tempo come un ricordo unico di un periodo bellissimo della propria vita.
Claudia Marcotulli, classe 1991, romana. Sono diplomata in grafica pubblicitaria, amo l’arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura. Adoro e trovo molto liberatorio disegnare e scrivere, sono molto sensibile, amo ascoltare e tradurre le emozioni e i pensieri in testi scritti che rimarranno nel tempo. Nel 2020 ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo della scrittura e da allora collaboro con diversi siti di varie tematiche, dalla cronaca, al gossip al lifestyle.