Perché i papà sono speciali per le figlie femmine

Sappiamo tutti che i figli maschi tendono ad andare molto d’accordo con la mamma, anche se spesso non la telefonano mai,  mentre le femmine, al contrario, prediligono il papà. Oggi ci concentriamo su queste ultime chiarendo che però non sempre si verifica questo.

Nella maggior parte dei casi è così perché psicologicamente avviene un processo di avvicinamento verso il genitore del sesso opposto. La femmina dunque, ama stare con il papà e condividere con lui tanti momenti di gioco, passando del tempo di qualità ma anche imparando da lui diverse cose.

Si crea con lui una relazione molto importante che influenzerà il carattere della bambina e anche le relazioni sentimentali che avrà in futuro. Cerchiamo di capire meglio questo meccanismo insieme a una psicologa.

L’importanza del rapporto padre – figlia

Il rapporto fra una bambina e suo padre è molto forte e questo genitore ha un compito molto importante, insieme alla mamma ovviamente, cioè quello di plasmare colei che diventerà una donna dai sani valori e principi, caratterialmente forte, indipendente e sicura di sé.

Lo sviluppo del carattere, in particolare, è certamente influenzato dalla presenza positiva del padre, sia a livello qualitativo che quantitativo, durante il periodo infantile. Nel tempo al figura paterna ha subito molti cambiamenti legati alle rivoluzioni culturali: in passato il papà era spesso assente in casa ma oggi ha un ruolo specifico nell’educare i figli.

La sua influenza è speciale, specialmente se ci sono figlie femmine ed è quanto sostengono gli psicologi, come la dottoressa Clara Lapi, psicoterapeuta che ha spiegato come la capacità di sintonizzarsi emotivamente con i propri figli, sia un’abilità che consente di creare un senso di sicurezza e accettazione incondizionate. Ecco perché un bel rapporto padre – figlia fa la differenza.

Questa figura genitoriale ha un ruolo complementare a quello della madre nell’educazione dei figli, il tipo di presenza di ciascuno infatti impatta sull’autostima futura, con frutti positivi o strascichi importanti, specialmente se l’infanzia è stata difficoltosa.

Tornando al padre, possiamo dire che a rendere speciale il rapporto con la figlia è l’attitudine che esso ha nell’adattarsi ai suoi stati emotivi e nel capire i bisogni; tutto questo si traduce in bei momenti passati insieme, condividendo e dialogando. Un genitore, per fare ciò, deve avere una sensibilità particolare e aprirsi per capire la propria bambina e i cambiamenti che vive nelle varie fasi della crescita.

Molti studi confermano che i padri hanno una buona capacità nel rivestire tale ruolo, sembrerebbero infatti capaci di utilizzare esclusivamente con le figlie femmine, un linguaggio più emotivo, immergersi in giochi di ruolo simbolici e in generale, adattarsi alle loro richieste. Questa cosa non avviene se il figlio è maschio, perché ha richieste diverse e anche il linguaggio è differente

Perché il rapporto fra padre e figlia è speciale

Quando si pensa al rapporto fra un padre e una figlia, si tende ad identificarlo come un qualcosa in cui entra in gioco un pizzico di gelosia reciproca. Il sentimento emerge in realtà in età adolescenziale, quando al giovane donna inizia a provare simpatie per i ragazzi e sappiamo bene che suo padre non vedrà mai nessuno all’altezza di quella che considera ancora la sua bambina.

Questa scena è tipica di molti film ma aldilà di quello che vediamo dietro lo schermo e gli aneddoti che sentiamo dai conoscenti, il rapporto fra un padre e una figlia è speciale perché il primo riesce a lasciare un’eredità importante alla seconda. Questo “patrimonio” gioca un grande ruolo quando lei si costruirà pian piano un’identità e una propria vita sentimentale.

Il padre d’altronde, è il genitore che più traghetta i figli nel mondo, poiché si mostra come un modello di sicurezza e comportamento, condivide esperienze, trasmette limiti e regole ma anche la protezione che serve per poi uscire dalla propria zona di comfort ed esplorare il mondo. Insomma, la relazione è davvero speciale sotto diversi punti di vista, fra l’altro il papà è anche una validissima alternativa al modello genitoriale materno. Questo non significa che la mamma è da screditare, tuttavia il papà è una figura complementare fondamentale per un bagaglio di esperienze emotive completo.

Il chiaro esempio di una donna che cerca patologicamente e costantemente un uomo perché è cresciuta in una situazione di abbandono, è un chiaro esempio di quanto sia dannosa l’assenza di un papà nell’infanzia di una bambina: questa donna non ha bisogno di un partner ma di una presenza che non ha mai avuto. Si tratta di un trauma molto brutto che viene elaborato in questo modo, al contrario invece, quando la presenza del papà è stata positiva e costante, ella avrà rispetto e autostima, cercando solo relazioni che la rendono felici e senza doversi necessariamente attaccare a qualcuno pur di non rimanere sola.

Presenza e assenza di un padre

Una bambina che ha un padre presente emotivamente e dal punto di vista del tempo, riscontrerà in età adulta una maggiore sicurezza di sé sia da singola che in relazione con altre persone. Non dubiterà delle proprie capacità e quindi sarà soddisfatta, felice.

Al contrario, se un papà non c’è stato, la palestra emotiva infantile è mancata e quindi la futura donna sarà insicura. Il padre è anche un ottimo modello di apprendimento in merito a relazioni, la figlia infatti osserva molto come egli si rapporta con la partner, sia in situazioni positive che conflittuali. 

In conclusione, il tempo trascorso con il papà deve esserci e deve essere di qualità, per riscontrare in futuro tanti benefici che tendiamo a sottovalutare.

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